Reati tributari
INDICE
1. Che cos'è?
2. Quando l'evasione fiscale non è reato?
3. Quando l'evasione fiscale è reato?
L'evasione fiscale si riferisce a tutte le azioni o strategie messe in atto da persone fisiche o giuridiche al fine di non pagare o pagare meno tasse di quanto dovuto in base alle leggi fiscali di uno specifico paese.
L'evasione fiscale comprende l'omessa dichiarazione dei redditi, la manipolazione dei dati contabili, la sottostima del valore dei beni o delle transazioni, l'uso di conti bancari offshore o di strutture legali complesse per nascondere redditi o evitare l'applicazione delle tasse.
L'evasione fiscale può assumere diverse forme, come ad esempio la mancata dichiarazione dei redditi derivanti da lavoro autonomo, professionale o da attività imprenditoriale, l'omissione di redditi da investimenti o da attività finanziarie, l'utilizzo di fatture false per deduzioni fiscali indebite, la creazione di società fittizie per nascondere redditi o trasferire profitti in giurisdizioni a bassa tassazione, solo per citarne alcune.
L'evasione fiscale è considerata illegale e può essere perseguita dalle autorità fiscali. Le conseguenze per chi viene scoperto nell'evasione fiscale possono includere il pagamento di multe, sanzioni, interessi sui debiti fiscali non pagati e, in alcuni casi, anche procedimenti penali con conseguente possibilità di condanna a pene detentive.
È importante sottolineare che l'evasione fiscale comporta costi significativi per l'economia di un paese.
Riduce le risorse disponibili per finanziare servizi pubblici essenziali come sanità, istruzione, infrastrutture e sicurezza, e può creare disparità tra coloro che adempiono alle proprie obbligazioni fiscali e coloro che cercano di evitare di farlo.
Le autorità fiscali di ogni paese lavorano costantemente per contrastare l'evasione fiscale, adottando misure di controllo, lotta all'economia sommersa e promozione di una maggiore trasparenza e conformità fiscale.
L'evasione fiscale può essere considerata un fenomeno non criminale quando riguarda situazioni di piccola entità. Questi casi includono persone che non pagano l'Imu o il bollo auto, coloro che occasionalmente accettano pagamenti in nero senza emettere fatture o scontrini fiscali, individui che non hanno guadagni significativi e quindi non presentano la dichiarazione dei redditi nella speranza che l'autorità fiscale non lo scopra o lo controlli, persone che affittano un appartamento senza dichiararlo all'Agenzia delle Entrate, prestatori di lavoro occasionale che non emettono ricevute per le prestazioni svolte verso soggetti non dipendenti, coloro che dichiarano il coniuge come a carico per beneficiare di detrazioni fiscali quando in realtà il coniuge percepisce reddito, nonché coloro che non versano l'Iva o l'Irpef per importi modesti.
In queste circostanze, l'evasione fiscale non è considerata un reato, ma piuttosto una forma di irregolarità fiscale di minor entità. Tuttavia, è importante notare che anche se non è un reato, queste azioni possono comunque violare le leggi fiscali e comportare sanzioni amministrative, come multe o l'applicazione di interessi sui pagamenti omessi.
L'autorità fiscale ha il compito di contrastare l'evasione fiscale in tutte le sue forme, sia quelle di maggiore entità che quelle di entità minore, al fine di garantire l'equità e la conformità fiscale.
Quando l'evasione fiscale supera determnate soglie, diventa un reato. In tali casi, l'ordinamento prevede sanzioni penali, anche se è importante notare che raramente si finisce effettivamente in carcere, poiché solitamente sono previste misure alternative alla detenzione (questo argomento viene approfondito nell'articolo "evasione fiscale: come essere assolti").
Le soglie di rilevanza variano a seconda del tipo di illecito fiscale commesso. Di seguito, ti spieghiamo cosa si rischia in questi casi.
Dichiarazione fraudolenta: consiste nella falsificazione delle dichiarazioni dei redditi o dell'Iva, inserendo elementi passivi fittizi (falsa fatturazione) o alterando le scritture contabili (per i soggetti obbligati).
Se la dichiarazione fraudolenta viene compiuta attraverso l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, la pena prevista è la reclusione da 4 a 8 anni.
Tuttavia, tale pena può essere ridotta a un intervallo compreso tra 1 anno e 6 mesi e 6 anni quando l'ammontare dell'evasione è inferiore a 100.000 euro.
È importante sottolineare che queste sono solo alcune delle sanzioni previste per la dichiarazione fraudolenta, e che le pene possono variare a seconda della gravità dell'illecito fiscale commesso.
Se la violazione dell'evasione fiscale viene commessa attraverso "altri artifici" diversi dall'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, la pena prevista è la reclusione da 3 a 8 anni. Questo tipo di reato si configura quando vengono superate determinate soglie di punibilità, che includono:
Imposta evasa superiore a 30.000 euro.
Ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti all'imposizione (anche mediante l'indicazione di elementi passivi fittizi) superiore al 5% degli elementi attivi dichiarati, o in ogni caso superiore a 1.500.000 euro.
Ammontare dei crediti e delle ritenute fittizie superiore al 5% del totale o, comunque, superiore a 30.000 euro.
È importante tenere presente che queste soglie di punibilità possono variare a seconda del contesto normativo e delle leggi fiscali del paese di riferimento. Le pene specifiche e i criteri di punibilità possono differire in base alla legislazione vigente nel paese considerato.
Dichiarazione infedele: si verifica quando vengono fornite dichiarazioni non veritiere al di fuori dei casi di dichiarazione fraudolenta. In questi casi, non c'è un intento fraudolento, ma comunque si agisce consapevolmente e volontariamente, anche attraverso omissione. Ad esempio, può accadere quando una persona riceve un reddito o un canone di locazione senza riportarlo nella dichiarazione dei redditi o quando svolge un lavoro in nero. Il reato di dichiarazione infedele sussiste se si verificano le seguenti condizioni:
L'imposta evasa supera i 100.000 euro (prima del 2020, il limite era di 150.000 euro).
I redditi non dichiarati superano il 10% del totale dei redditi o, comunque, superano i 2 milioni di euro (prima era di 3 milioni).
È importante notare che i limiti di punibilità e le soglie indicate possono variare in base alla legislazione vigente e alle leggi fiscali del paese specifico. Pertanto, è fondamentale fare riferimento alle norme e alle disposizioni fiscali del proprio paese per avere una comprensione precisa delle condizioni e delle pene associate alla dichiarazione infedele.
La pena è la reclusione da 2 anni a 4 anni e 6 mesi.
Dichiarazione omessa: si configura quando non vengono presentate le dichiarazioni dei redditi, IVA e anche il Modello 770 (richiesto per i sostituti d'imposta che effettuano ritenute fiscali su stipendi e compensi) entro 90 giorni dalla scadenza. L'azione costituisce un reato se l'ammontare delle imposte evase supera i 50.000 euro (in precedenza era 30.000 euro). La pena prevista è la reclusione da 2 a 6 anni.
Omesso versamento IVA: Il reato di omesso versamento dell'IVA si verifica solo se il debito supera i 250.000 euro. La pena prevista è la reclusione da 6 mesi a 2 anni.
Omesso versamento di ritenute: È punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni chiunque non versa, entro il termine stabilito per la presentazione della dichiarazione annuale di sostituto di imposta, le ritenute dovute in base a tale dichiarazione o indicate nel certificato rilasciato ai sostituiti, per un importo superiore a 150.000 euro per ogni periodo d'imposta.
Emissione di fatture false: Il reato si verifica quando vengono emesse fatture o ricevute per operazioni inesistenti al fine di consentire ad altri di evadere l'imposta sul reddito o l'IVA, indipendentemente dall'utilizzo o meno dei documenti falsi da parte del destinatario e dall'importo in questione.
La sanzione varia da 4 a 8 anni di reclusione, ma se l'importo complessivo è inferiore a 100.000 euro, la pena prevista è compresa tra un minimo di 1 anno e 6 mesi e un massimo di 6 anni.
Occultamento o distruzione di documenti contabili: Il reato si verifica quando vengono distrutte o nascoste scritture contabili o altri documenti che devono essere conservati per evitare la ricostruzione dei redditi o del volume d'affari.
La sanzione prevista è la reclusione da 3 a 7 anni.
Utilizzo di fatture false: L'emissione o l'utilizzo di fatture false costituisce sempre un reato. La pena prevista è la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni e si applica a chiunque, al fine di evadere le imposte sul reddito o sul valore aggiunto, utilizza fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e riporta costi fittizi in una delle dichiarazioni dei redditi o dell'IVA.