1. Se nel dibattimento di primo grado il giudice ritiene che il processo appartiene alla competenza di altro giudice, dichiara con sentenza la propria incompetenza per qualsiasi causa e ordina la trasmissione degli atti al giudice competente.
2. Se il reato appartiene alla cognizione di un giudice di competenza inferiore, l'incompetenza è rilevata o eccepita, a pena di decadenza, entro il termine stabilito dall'articolo 491 comma 1. Il giudice, se ritiene la propria incompetenza, provvede a norma del comma 1.
La Relazione al codice
L'articolo 23 riguarda l'incompetenza dichiarata dal giudice di primo grado, differenziando tra procedimenti spettanti al giudice di competenza superiore e quelli spettanti al giudice di competenza inferiore. Si prevede che l'eccezione di incompetenza deve essere dedotta entro il termine perentorio dell'art. 491, salvo per i procedimenti di maggiore gravità, dove la rilevabilità è senza limiti.
Cassazione penale , sez. I , 22/09/2023 , n. 46461
Non costituisce un atto abnorme la sentenza dichiarativa dell'incompetenza per territorio del giudice di pace, per essere competente altro ufficio del giudice di pace appartenente al medesimo circondario di tribunale, con cui è disposta la trasmissione degli atti al Procuratore della Repubblica presso quest'ultimo, in quanto i rapporti tra uffici del giudice di pace, pure appartenenti al medesimo circondario di tribunale ma competenti per ambiti territoriali diversi, dànno luogo ad ordinarie questioni di competenza per territorio.
Cassazione penale , sez. VI , 17/05/2023 , n. 34290
In tema di confisca, il giudice di merito, investito della richiesta dell'imputato di riduzione o elisione del quantum del profitto del reato per aver realizzato condotte risarcitorie o riparatorie, deve modulare la misura ablatoria in ragione del profitto attuale al momento della sua applicazione e, dunque, al netto delle restituzioni frattanto poste in essere dal reo in favore della vittima e da questa accettate, scorporando quella parte di utilità non più costituente illecito accrescimento patrimoniale.
Cassazione penale , sez. V , 15/12/2022 , n. 1392
La richiesta di rinvio presentata dalla parte civile per qualsiasi causa (ivi compreso l'impedimento del difensore), qualora formulata congiuntamente o con l'esplicita adesione della difesa dell'imputato, comporta, in caso di accoglimento, la sospensione del corso della prescrizione per l'intero periodo di slittamento dell'udienza stabilito dal giudice.
Cassazione penale , sez. II , 09/09/2022 , n. 11924
In tema di legittimo impedimento a comparire, il concomitante impegno del difensore dell'imputato per l'assistenza, in altro procedimento penale, di una persona offesa (nella specie di un delitto di stalking ) non costituisce situazione idonea a determinare l'obbligo per il giudice di differire la trattazione dell'udienza.
Cassazione penale , sez. V , 15/07/2022 , n. 36023
È abnorme il provvedimento con il quale il giudice distrettuale del dibattimento - innanzi al quale il giudice dell'udienza preliminare abbia irritualmente disposto il rinvio a giudizio per un reato di cui all' art. 51, comma 3-quinquies, c.p.p. commesso nel circondario di altro tribunale del medesimo distretto - dichiarando la propria incompetenza territoriale, disponga la trasmissione degli atti non al giudice competente, ma al pubblico ministero presso di esso.
Cassazione penale , sez. un. , 14/07/2022 , n. 877
La pena determinata a seguito dell'erronea applicazione del giudizio di comparazione tra circostanze eterogenee concorrenti è illegale soltanto nel caso in cui essa ecceda i limiti edittali generali previsti dagli artt. 23 e ss., nonché 65 e 71 e ss. c.p. , oppure i limiti edittali previsti per le singole fattispecie di reato, a nulla rilevando il fatto che i passaggi intermedi che portano alla sua determinazione siano computati in violazione di legge. (Fattispecie relativa a procedimento di applicazione della pena).
Cassazione penale , sez. V , 28/02/2022 , n. 19537
In caso di annullamento senza rinvio di un provvedimento emesso da giudice funzionalmente incompetente, la Corte di cassazione, in coerenza con la disciplina in tema di competenza, con i principi desumibili dagli artt. 620 e 621 c.p.p. e con quelli, più generali, di economia processuale e di ragionevole durata del processo, deve disporre la trasmissione degli atti all'autorità giudiziaria competente. (Fattispecie relativa all'annullamento senza rinvio dell'ordinanza con cui il giudice che aveva emesso la sentenza aveva provveduto, in luogo del giudice superiore, sulla richiesta di restituzione nel termine per proporre impugnazione).
Cassazione penale , sez. V , 10/02/2022 , n. 9511
In tema di legittimo impedimento a comparire, la disposizione di cui all' art. 420-ter comma 5, c.p.p. che prevede la valutazione del legittimo impedimento del difensore ai fini del rinvio dell'udienza, opera esclusivamente nei confronti del difensore dell'imputato e non si estende al difensore della parte civile.
Cassazione penale , sez. I , 27/10/2020 , n. 31797
In base al principio della tassatività dei mezzi gravame, la sentenza con la quale il giudice dichiara la propria incompetenza per territorio non è impugnabile per cassazione, potendo solo dare luogo ad un conflitto di competenza.
Cassazione penale , sez. V , 12/02/2020 , n. 13799
In tema di riqualificazione in melius di un reato comportante la sua riconducibilità al novero di quelli attribuiti alla cognizione del giudice di pace, opera il principio della perpetuatio competentiae, non trovando applicazione il disposto dell' art. 48 d.lg. 28 agosto 2000, n. 274 , qualora la competenza per materia del giudice superiore sia stata correttamente individuata, sulla base dell'imputazione, al momento dell'esercizio dell'azione penale e la riqualificazione derivi da una diversa valutazione di un elemento costitutivo del reato (quale, nella specie, la minore durata delle lesioni personali).
Cassazione penale , sez. II , 16/10/2019 , n. 44678
Il sindacato sulla competenza del giudice che ha adottato la misura cautelare non è ammissibile in sede di cognizione, stante l'autonomia del procedimento cautelare rispetto a quello principale, sicché l'incompetenza - nella specie, per territorio determinata da connessione ex art. 12, comma 1, lett. c) c.p.p. - dichiarata dal giudice del dibattimento non travolge la misura stessa.
Cassazione penale , sez. VI , 15/10/2019 , n. 49541
In tema di giudizio abbreviato, non è inibito, a seguito della dichiarazione di incompetenza del giudice dell'udienza preliminare adito per il giudizio abbreviato cd. secco, proporre al giudice competente richiesta di giudizio abbreviato condizionato, aprendosi infatti, per effetto di tale dichiarazione, una nuova e diversa fase del procedimento.
Cassazione penale , sez. V , 21/05/2019 , n. 44345
Dopo la sentenza dichiarativa di incompetenza da parte del tribunale e la conseguente trasmissione degli atti al pubblico ministero presso il giudice ritenuto competente, quest'ultimo può liberamente determinarsi in ordine all'esercizio dell'azione penale, potendo formulare anche una richiesta di archiviazione del procedimento. (In motivazione, la Corte ha però escluso che il provvedimento del giudice per le indagini preliminari che dichiari non luogo a provvedere sulla richiesta di archiviazione, presentata dopo la declaratoria di incompetenza, dia luogo ad abnormità, non determinando alcuno stallo irreversibile del procedimento).
Cassazione penale , sez. V , 10/05/2019 , n. 29392
Non è abnorme la sentenza con cui il giudice del dibattimento dichiari d'ufficio l'incompetenza territoriale senza che la relativa questione sia stata tempestivamente sollevata nell'udienza preliminare, e riproposta nella fase degli atti preliminari al dibattimento.
Cassazione penale , sez. I , 13/03/2019 , n. 14988
Nei procedimenti con udienza preliminare, la questione dell'incompetenza derivante da connessione, anche quando questa incida sulla competenza per materia, può essere proposta o rilevata d'ufficio subito dopo il compimento per la prima volta dell'accertamento della costituzione delle parti in dibattimento, a condizione che la parte abbia già formulato senza successo la relativa eccezione dinnanzi al giudice dell'udienza preliminare. (Fattispecie in cui, successivamente all'emissione di una sentenza di incompetenza per territorio per ragioni di connessione, il giudice del dibattimento aveva sollevato conflitto negativo di competenza, dichiarato inammissibile dalla Corte, senza che la questione fosse mai stata eccepita o rilevata nel corso dell'udienza preliminare).
Cassazione penale , sez. VI , 06/03/2019 , n. 20555
In tema di reato di evasione dagli arresti domiciliari, la competenza per territorio si radica nel luogo in cui è accertata la violazione della misura per effetto della riscontrata assenza dell'imputato presso l'abitazione ove doveva rimanere in stato di arresto e non in quello in cui è intervenuta la scarcerazione con contestuale autorizzazione a raggiungere autonomamente e senza scorta la predetta abitazione.
Cassazione penale , sez. III , 14/11/2018 , n. 16500
La disciplina di cui agli artt. 51, comma 3-bis e 328, comma 1-bis, c.p.p. , integra un'ipotesi di competenza territoriale e non di competenza funzionale o per materia, sicché l'eccezione relativa alla sua violazione deve essere proposta, a pena di decadenza, entro il limite ultimo costituito dall'espletamento, per la prima volta, delle formalità di apertura del dibattimento ai sensi dell' art. 491, comma 1, c.p.p. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto tardiva l'eccezione di incompetenza formulata per la prima volta con i motivi di gravame avverso la sentenza di primo grado).
Cassazione penale , sez. un. , 27/09/2018 , n. 28908
L'incompetenza a conoscere dei reati appartenenti alla cognizione del giudice di pace deve essere dichiarata dal giudice togato in ogni stato e grado del processo ex art. 48 d.lg. 28 agosto 2000, n. 274, in deroga al regime ordinario di cui agli artt. 23, comma 2, e 24, comma 2, c.p.p. , ferma restando, in caso di riqualificazione del fatto in un reato di competenza del giudice di pace, la competenza del giudice togato in applicazione del criterio della “perpetuatio iurisdictionis” purché il reato gli sia stato correttamente attribuito “ab origine” e la riqualificazione sia dovuta ad acquisizioni probatorie sopravvenute nel corso del processo.