1. Se nell'udienza preliminare il giudice ritiene che per il reato deve procedersi con citazione diretta a giudizio pronuncia, nei casi previsti dall'articolo 550, ordinanza di trasmissione degli atti al pubblico ministero per l'emissione del decreto di citazione a giudizio a norma dell'articolo 552.
2. Si applicano le disposizioni previste dagli articoli 424, commi 2 e 3, 553 e 554.
Massime Cassazione penale , sez. III , 08/11/2023 , n. 11
È abnorme, e quindi ricorribile per cassazione, l'ordinanza del giudice dell'udienza preliminare che, investito di richiesta di rinvio a giudizio, disponga, ai sensi dell' articolo 33-sexies del Cpp , la restituzione degli atti al pubblico ministero sull'erroneo presupposto che debba procedersi con citazione diretta a giudizio per tutti i capi di imputazione, compreso il capo riguardante un reato per il quale deve procedersi con la richiesta di rinvio a giudizio e la celebrazione dell'udienza preliminare, perché tale provvedimento è affatto da abnormità funzionale, risolvendosi nell'imposizione al pubblico ministero di compiere un'attività processuale in violazione dell' articolo 550 del Cpp , che determinerebbe la nullità del decreto ai sensi del comma 3 di tale disposizione, suscettibile di produrre una indebita regressione del procedimento [cfr. Sezioni unite, 28 aprile 2022, Proc. Rep. Trib. Prato in proc. Scarlini ed altro].
Cassazione penale , sez. V , 28/06/2022 , n. 36028
Non è abnorme il provvedimento con cui il giudice dell'udienza preliminare dichiari erroneamente la nullità della richiesta di rinvio a giudizio per la diversità del fatto descritto nell'avviso di conclusione delle indagini e disponga la trasmissione degli atti al pubblico ministero, in quanto si tratta di un errore che, pur se comporta un'illegittima regressione del procedimento, non pregiudica in concreto lo sviluppo successivo del processo, potendo il pubblico ministero disporre un nuovo avviso, senza incorrere in alcuna nullità.
Cassazione penale , sez. un. , 28/04/2022 , n. 37502
È abnorme, e quindi ricorribile per cassazione, l'ordinanza del giudice dell'udienza preliminare che, investito della richiesta di rinvio a giudizio, disponga, ai sensi dell' art. 33-sexies c.p.p. , la restituzione degli atti al pubblico ministero sull'erroneo presupposto che debba procedersi con citazione diretta a giudizio, trattandosi di un atto che impone al pubblico ministero di compiere una attività processuale contra legem e in violazione dei diritti difensivi, successivamente eccepibile, ed è idoneo, pertanto, a determinare una indebita regressione, nonché la stasi del procedimento.
Cassazione penale , sez. II , 11/02/2022 , n. 15458
La costituzione di parte civile avvenuta in udienza preliminare conserva i propri effetti nel caso in cui il giudice dell'udienza preliminare disponga ex art. 33-sexies c.p.p. la trasmissione degli atti al pubblico ministero perché eserciti l'azione penale con decreto di citazione diretta a giudizio.
Cassazione penale , sez. III , 01/10/2021 , n. 46033
Va rimessa alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione la seguente questione: se sia abnorme il provvedimento del giudice dell'udienza preliminare che, ai sensi dell' art. 33-sexies, comma 1, c.p.p. , disponga la restituzione degli atti al pubblico ministero nell'erroneo presupposto che per il reato per il quale è stato richiesto il rinvio a giudizio l'azione penale debba essere esercitata con citazione diretta a giudizio.
Cassazione penale , sez. I , 29/09/2020 , n. 30062
È abnorme, in quanto determina una indebita regressione del processo, il provvedimento del giudice dell'udienza preliminare il quale, investito della richiesta di rinvio a giudizio per un reato che prevede la celebrazione dell'udienza preliminare, disponga, previa riqualificazione giuridica del fatto, la restituzione degli atti al pubblico ministero, ai sensi dell' art. 33-sexies c.p.p. , affinché si proceda con citazione diretta.
Cassazione penale , sez. VI , 15/07/2020 , n. 25005
E' inammissibile il ricorso per cassazione avverso la sentenza di patteggiamento pronunciata dal giudice dell'udienza preliminare che abbia riqualificato l'imputazione in altra procedibile a citazione diretta, in violazione delle disposizioni di cui all' art. 33-sexies c.p.p. , se la relativa eccezione non sia stata proposta dall'interessato all'udienza preliminare, entro il termine previsto a pena di decadenza dall' art. 33-quinquies c.p.p.
Cassazione penale sez. VI, 05/02/2019, n.6945
Non è condivisibile l'orientamento secondo cui è abnorme, in quanto determina una indebita regressione del processo, il provvedimento del giudice dell'udienza preliminare il quale, investito della richiesta di rinvio a giudizio per un reato che prevede la celebrazione dell'udienza preliminare, disponga, previa riqualificazione giuridica del fatto, la restituzione degli atti al pubblico ministero, ai sensi dell'art. 33-sexies c.p.p., affinché si proceda con citazione diretta. Ciò perché, si è detto, ove si ammettesse tale possibilità, si precluderebbe al pubblico ministero di insistere sull'originaria imputazione, in quanto il rifiuto del giudice di celebrare l'udienza impedirebbe anche il successivo ricorso a contestazioni suppletive, come disciplinate dall'art. 521-bis c.p.p.Tuttavia, in tale situazione processuale, il p.m., pur dubitando che la citazione diretta sia corretta, è 'obbligato' ad esercitare l'azione penale con le modalità dell'art. 550 c.p.p. solamente perché tanto è stato stabilito dal giudice dell'udienza preliminare: fermo restando che egli ben può poi chiedere al giudice del dibattimento di mettere in discussione quella determinazione, sollecitando l'adozione di una decisione a norma del comma 3 dello stesso art. 550.
Cassazione penale , sez. V , 20/02/2018 , n. 10531
È abnorme, in quanto determina una indebita regressione del processo, il provvedimento del giudice dell'udienza preliminare il quale, investito della richiesta di rinvio a giudizio per un reato che prevede la celebrazione dell'udienza preliminare, disponga, previa riqualificazione giuridica del fatto, la restituzione degli atti al pubblico ministero, ai sensi dell' art. 33-sexies cod.proc.pen. , affinchè si proceda con citazione diretta. (In motivazione, la Corte ha evidenziato che ove si ammettesse tale possibilità, si precluderebbe al pubblico ministero di insistere sull'originaria imputazione, in quanto il rifiuto del giudice di celebrare l'udienza impedirebbe anche il successivo ricorso a contestazioni suppletive, come disciplinate dall' art. 521-bis cod. proc. pen. ).
Cassazione penale , sez. II , 08/09/2016 , n. 43666
Il provvedimento con il quale il giudice dell'udienza preliminare disponga, ai sensi dell'art. 33 sexies c.p.p., la trasmissione degli atti al pubblico ministero per l'emissione del decreto di citazione a giudizio a norma dell'art. 552 c.p.p. non comporta regressione del procedimento ad una diversa fase procedimentale e non dà luogo, quindi, ad una nuova decorrenza dei termini di durata massima della custodia cautelare, quale prevista dall'art. 303, comma 2, c.p.p.
Cassazione penale , sez. II , 08/09/2016 , n. 43666
In tema di estinzione della custodia cautelare per il decorso dei termini di durata massima, i termini stabiliti dall'art. 303, comma primo, lett. a), cod. proc. pen., per la fase che inizia con l'esecuzione della misura cautelare e si conclude con il provvedimento che dispone il giudizio, non decorrono nuovamente qualora, nel corso dell'udienza preliminare, il giudice - ritenendo che per il reato contestato debba procedersi con citazione diretta a giudizio - pronunci ordinanza di trasmissione degli atti al pubblico ministero, ai sensi dell'art. 33-sexies cod. proc. pen., per l'emissione del decreto di citazione. (In motivazione, la S.C. ha escluso la configurabilità di una regressione del procedimento idonea a determinare una nuova decorrenza dei termini di custodia, ai sensi del comma secondo del predetto art. 303, in quanto l'ordinanza di trasmissione degli atti al P.M. è emessa nel corso di una unica fase, ancora non conclusa, comprendente sia le indagini preliminari che l'udienza preliminare).
Cassazione penale , sez. V , 05/04/2016 , n. 35377
È abnorme il provvedimento con cui il giudice dell'udienza preliminare, nel disporre la restituzione degli atti al pubblico ministero ai sensi dell'art. 33 sexies c.p.p, affinché questi disponga la citazione diretta a giudizio, sul rilievo della diversa qualificazione di alcuni dei fatti contestati, non si sia però pronunciato sul merito della regiudicanda restituendo gli atti anche in relazione ad altri fatti, in ordine ai quali avrebbe invece dovuto pronunciare sentenza ai sensi dell'art. 425 c.p.p, perché secondo la stessa prospettazione del giudicante, si trattava di fatti insussistenti ovvero estinti per intervenuta remissione della querela.
Cassazione penale , sez. I , 27/01/2015 , n. 10666
È abnorme in quanto determina una indebita regressione del processo, il provvedimento del g.u.p. il quale, investito della richiesta di rinvio a giudizio per un reato che preveda la celebrazione dell'udienza preliminare, disponga, previa riqualificazione giuridica del fatto, la restituzione degli atti al p.m., ai sensi dell'art. 33 sexies c.p.p., perché proceda con citazione diretta. (In motivazione, la Corte ha evidenziato che ove si ammettesse tale possibilità, si precluderebbe al p.m. di insistere sulla originaria imputazione, in quanto il rifiuto del giudice di celebrare l'udienza impedirebbe anche il successivo ricorso a contestazioni suppletive, come disciplinate dall'art. 521 bis c.p.p.).
Cassazione penale , sez. III , 18/09/2014 , n. 51424
Il giudice dell'udienza preliminare, anche in mancanza di specifica previsione può modificare la qualificazione giuridica del fatto per il quale il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio, disponendo la vocatio in ius innanzi al giudice competente in relazione al fatto così come diversamente qualificato.
Cassazione penale , sez. VI , 22/11/2012 , n. 46772
Non è abnorme il provvedimento con cui il giudice dell'udienza preliminare, investito del procedimento a seguito di annullamento con rinvio della sentenza di proscioglimento, pronunciata dalla Corte di cassazione, a fronte della modifica dell'imputazione da parte del p.m. con contestazione di reato procedibile a citazione diretta, disponga la restituzione degli atti allo stesso perché proceda con tale forma avvalendosi del potere previsto dall'art. 33 sexies c.p.p.
Cassazione penale , sez. VI , 30/05/2012 , n. 29855
È abnorme il provvedimento del giudice dell'udienza preliminare che, investito della richiesta di rinvio a giudizio per il delitto di maltrattamenti ed avendo ritenuto insussistente il requisito dell'abitualità dei comportamenti vessatori da parte dell'imputato, disponga la restituzione degli atti al p.m., producendo, così, un'indebita regressione del procedimento e, soprattutto, lasciando al p.m. medesimo la sola possibilità di richiedere l'archiviazione con preclusione dell'impugnazione del provvedimento.
Cassazione penale , sez. IV , 03/02/2009 , n. 18308
Non è abnorme, trovando anzi uno specifico referente normativo nell'art. 33 sexies c.p.p., il provvedimento del giudice dell'udienza preliminare il quale, previa riqualificazione del fatto contestato, ritenendo che per il reato così contestato debba procedersi con citazione diretta a giudizio, restituisca gli atti al p.m. perché provveda in tali termini.
Cassazione penale , sez. IV , 16/01/2004 , n. 7295
Non è abnorme l'ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari, investito della richiesta di giudizio immediato, una volta riscontrata la violazione dell' art. 550 cod. proc. pen. per essersi proceduto con rito immediato in riferimento ad una fattispecie (furto aggravato) per la quale l'azione avrebbe dovuto esercitarsi mediante citazione diretta a giudizio, disponga non luogo a provvedere su detta richiesta ed ordini la restituzione degli atti al pubblico ministero (in motivazione la Corte, precisando che il provvedimento non potrebbe comunque considerarsi abnorme in quanto non produttivo di una situazione di stallo nel procedimento, ha ritenuto possibile una estensione analogica al caso in questione della disciplina sulla restituzione degli atti che l' art. 33-sexies cod. proc. pen. riferisce testualmente al giudice dell'udienza preliminare).
Cassazione penale , sez. VI , 13/11/2003 , n. 2534
Non è abnorme il provvedimento del g.i.p. con il quale, derubricata l'imputazione in una fattispecie per la quale l'azione avrebbe dovuto esercitarsi mediante citazione diretta a giudizio, è disposto il rinvio a giudizio in luogo dell'ordinanza di trasmissione degli atti al P.M. ai sensi dell' art. 33 sexies cod. proc. pen.
Cassazione penale , sez. VI , 09/07/2003 , n. 38298
La forza attrattiva della competenza del tribunale in composizione collegiale, prevista dall'art. 33 quater c.p.p. quando vi è connessione di reati, solo alcuni dei quali attribuiti alla sua cognizione, viene meno qualora il giudice dell'udienza preliminare ritenga - a seguito dell'attribuzione al fatto contestato di una qualificazione giuridica diversa ovvero del venir meno delle ragioni di connessione - di essere stato erroneamente investito della richiesta di rinvio a giudizio in relazione da un reato per il quale è prevista la citazione diretta, dovendo pertanto disporre la trasmissione degli atti al p.m. a norma dell'art. 33 sexies c.p.p. (In applicazione di tale principio la Corte ha ritenuto che correttamente il giudice dell'udienza preliminare, dopo aver prosciolto gli imputati dal reato che aveva determinato la competenza del giudice in composizione collegiale, aveva trasmesso gli atti al p.m. per l'emissione per i restanti reati del decreto di citazione a giudizio a norma dell'art. 552 c.p.p.
Cassazione penale , sez. IV , 07/02/2003 , n. 18235
Non è abnorme il provvedimento del g.i.p. il quale, all'udienza preliminare, su eccezione della difesa, abbia rimandato gli atti al p.m. perché provveda alla citazione diretta di persona imputata di furto aggravato commesso in epoca anteriore all'entrata in vigore della l. n. 128 del 2001 - abrogatrice dell'art. 625 comma 1 n. 1 c.p. - in quanto, stante il principio di ultrattività della legge più favorevole, il g.i.p. ha correttamente esercitato il potere di cui all'art. 33 sexies c.p.p.
Cassazione penale , sez. V , 05/11/2002 , n. 40489
Non è abnorme l'ordinanza con la quale il g.i.p., investito della richiesta di giudizio abbreviato conseguente alla notificazione d'un decreto di giudizio immediato, una volta riscontrata la violazione dell'art. 550 c.p.p. per essersi proceduto con rito immediato in riferimento ad una fattispecie per la quale l'azione avrebbe dovuto esercitarsi mediante citazione diretta a giudizio, disponga non luogo a provvedere su detta richiesta ed ordini la restituzione degli atti al p.m. (In motivazione la Corte, precisando che il provvedimento non potrebbe comunque considerarsi abnorme in quanto non produttivo di una situazione di stallo nel procedimento, ha definito plausibile una estensione analogica al caso in questione della disciplina sulla restituzione degli atti che l'art. 33 sexies c.p.p riferisce testualmente al giudice dell'udienza preliminare).
Tribunale , Milano , sez. uff. indagini prel. , 10/03/2000
L'imputato di diffamazione aggravata dall'attribuzione di un fatto determinato commessa con il mezzo della televisione non riveste la qualifica prevista dall'art. 30 comma 1 l. n. 223 del 1990 (rilevato che non può essere a lui attribuita la qualifica di persona delegata al controllo della trasmissione, dovendo il controllore essere sempre persona diversa dal controllato) e, poiché l'interpretazione del comma 4 del medesimo articolo nella sua formulazione letterale non consente l'estensione delle sanzioni previste dall'art. 13 l. n. 47 del 1948 a figure diverse da quelle previste nel comma 1, risponde dell'ipotesi di reato di cui all'art. 595 c.p. per la quale è prevista una pena edittale ricompresa nell'art. 47 l. n. 497 rectius 479 del 1999 (con l'ordinanza massimata il G.u.p. ha disposto ex art. 33 sexies c.p.p. la trasmissione degli atti al p.m. affinché procedesse con citazione diretta ai sensi dell'art. 552 c.p.p.).