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Reati contro la PA

Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio: ammissibile il concorso di chi ha agito con dolo eventuale

Corruzione

Cassazione penale sez. III, 28/01/2021, n.23335

In tema di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, per la cui configurabilità è richiesto il dolo specifico, è ammissibile il concorso nel reato di chi abbia agito con dolo eventuale, in quanto la struttura di quest'ultimo si caratterizza per un contenuto rappresentativo e volitivo tali da includere, con effettività e concretezza, anche la specifica finalità richiesta ai fini dell'integrazione del reato. (Fattispecie relativa a un soggetto interessato all'adozione di un atto amministrativo, che aveva conferito a un terzo l'incarico di attivarsi per farglielo ottenere, senza concordare lo specifico mezzo da utilizzare e restando estraneo alla stipulazione dell'accordo corruttivo concluso con il pubblico agente per conseguire il risultato richiesto).

Corruzione: configurabile concorso per il terzo che effettua attività di intermediazione per realizzare connessione fra gli autori necessari

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Corruzione: sull'inserimento del patto corruttivo nell'esercizio di un potere discrezionale

Corruzione per l'esercizio della funzione: va verificata la proporzionalità tra utilità e rilevanza dell'atto

Corruzione: sulla rilevanza della promessa o dazione indebita di somme di danaro o di altre utilità in favore del pubblico ufficiale

Corruzione: sussiste continuità normativa tra il reato di corruzione propria e quello di corruzione per l'esercizio della funzione

Corruzione: se la condotta non è idonea a determinare l'inizio della trattativa non può ritenersi adesiva alla proposta corruttiva

Corruzione: sullo stabile asservimento al pubblico ufficiale ad interessi personali di terzi

Corruzione: deve sussistere un rapporto sinallagmatico tra il compimento dell'atto d'ufficio e la promessa di utilità

Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio: ammissibile il concorso di chi ha agito con dolo eventuale

Corruzione: non sussiste se l'intervento del pubblico ufficiale in esecuzione dell'accordo con il privato non comporti l'attivazione di poteri istituzionali propri del suo ufficio

La sentenza integrale

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